VOI NON LA CONOSCETE HA GLI OCCHI BELLI…
5 min read(Nemmeno Eulalia Torricelli avrebbe mai pensato che la propria Forlì si sarebbe rivelata un fortino inespugnabile a difesa delle squadre sammarinesi impegnate nelle Coppe Europee… anche se, alla fine, a sorridere è stata solo una, ahinoi)
POTERE AI PICCOLI!
Parto subito con questo titolo perché è giusto dirlo, finalmente!
Sia chiaro, con questo non intendo i soliti discorsi che vengono fatti da quasi 20 anni a questa parte del tipo “la prestazione è stata buona nonostante tutto”, “anche se abbiamo perso, abbiamo dimostrato ancora come che il calcio sammarinese stia crescendo” e via discorrendo. E’ ovvio che, per arrivare a certi obiettivi, bisogna lavorare sodo nel periodo medio-lungo e mettere in conto che le facciate, prima o poi, arrivano. Se proprio dobbiamo dirla tutta, possiamo mettere in conto che prima le squadre sammarinese affrontavano avversari di livello decisamente più alto che giocavano in campionati ancora in corso mentre i Titani erano nella pausa estiva già da un mese abbondante.
Con la nuova formula di Champions’ ed Europa League, ossia che le squadre basse in graduatoria si affrontano tra di loro in una sorta di preliminare per qualificarsi al primo turno delle competizioni europee, c’è la possibilità di affrontare dei (quasi) pari livello e, di conseguenza, poter esprimere maggiormente le qualità o evidenziare quelli che sono i limiti reali dove poter lavorare ancora per crescere.
Potremmo dire che, forse, la squadra più sfortunata a questo giro sia stata La Fiorita, perché il Lincoln FC è una squadra organizzata per arrivare almeno al secondo turno (ricordo che i gibilterrini erano riusciti a vincere contro il Celtic per 1-0 nell’edizione precedente, poi l’avere perso in Scozia per 3-0 è un altro paio di maniche) e, avendo perso per 2-0 e, dato che la partita era secca, il club di Montegiardino si dovrà “accontentare” di giocare il secondo turno di qualificazione di Europa League.
Sembra incredibile pensare come negli anni passati, andando a memoria (e quindi correggetemi nei commenti se sbagliassi) la squadra che partecipa alla Champions’ League aveva di fronte squadre più abbordabili rispetto a quelle qualificate all’Europa League: queste ultime affrontavano squadre che partecipavano a campionati che si stavano svolgendo nel mentre c’erano i turni preliminari, come avevo già scritto in precedenza, mentre nella competizione principale tutti i campionati delle squadre partecipanti erano già conclusi da un pezzo.
Ma passiamo all’Europa League: qui abbiamo sfiorato l’impresa non di una singola ma di una doppia qualificazione al turno successivo, però andiamo con ordine.
Si sono qualificate all’Europa League, di squadre sammarinesi, Folgore e Tre Fiori (questi ultimi venivano da un campionato come non lo facevano già da qualche anno) e si sono trovate rispettivamente Engordany (di Andorra) e Bala Town (Galles).
Se andiamo a vedere i campionati in cui partecipano queste 4 squadre, possiamo dire che forse la squadra che dovrebbe essere più avanti sarebbe il Bala town, in quanto in Galles il campionato è semi-professionistico, mentre a San Marino e Andorra il campionato è dilettantistico. Questo, comunque, faceva ben sperare alla vigilia perché finalmente si sarebbero affrontate squadre praticamente di pari livello (escluso il Bala Town, sulla carta). In queste partite che, a differenza dei play-off di Champions’ League, sono di andata e ritorno, accade quello che nessuno si sarebbe immaginato: all’andata la Folgore perde 2-1 ad Andorra, mantenendo aperto il discorso della qualificazione, e il Tre Fiori riesce, dopo il Tre Penne contro lo Shirak (vittoria della squadra di Città per 1-0, Champions’ League 2013-2014, ma eliminata in quanto nella partita di andata aveva perso 3-0) a vincere contro i più quotati del Bala Town per 3-0 (autorete di Miley, Pracucci e Vassallo), un risultato senza precedenti e che “ipoteca” il discorso qualificazione (Cecchetti, nell’intervista, mantiene i piedi saldamente a terra e pensa già alla gara di ritorno per evitare eventuali rimonte incredibili che lascerebbero un segno indelebile.. PSG – Barcellona insegna).
Nel ritorno, infatti, accade quello che si poteva ben sperare (in parte): la Folgore, nel campo neutro di Forlì, sfiora l’impresa di rimontare e passare il turno e il tutto succede nel giro di 10 minuti. Fermi sullo 0-0 per gran parte della gara, arriva il desideratissimo goal con Dormi al minuto 72, sembra che il sogno si possa realizzare anche per la compagine di Falciano. Il malocchio, purtroppo, è dietro l’angolo e, dopo aver sfiorato il 2-0, entra in vigore la famosa regola “goal sbagliato, goal subito”, con una sfortunatissima autorete di Sartori in pieno recupero che condanna la Folgore all’eliminazione. La tensione/emozione era salita alle stelle e, l’unica cosa che si può fare, è lodare veramente il lavoro che il DS Muratori sia riuscito a fare in questi anni. Le soddisfazioni in campo europeo, in termini di risultati, se le toglierà sicuramente, se le merita sia lui sia l’ambiente.
Il Tre Fiori, dal canto suo, non può permettersi cali di concentrazione per evitare una spaventosa rimonta e, infatti, riesce a contenere i gallesi. La paura sale al minuto 77 quando Burke segna l’1-0 ma Cecchetti ha studiato gli schemi difensivi per filo e per segno, con Bologna, Ghetti e Andreini che non fanno passare praticamente nulla. Al fischio finale è mega festa Tre Fiori, che può festeggiare il passaggio di turno, il primo di una squadra sammarinese in Europa da 18 anni a questa parte.
Vivissime congratulazioni a questa compagine che, zitti zitti e quatti quatti, hanno impostato molto bene il campionato, arrivando ai play-off dopo qualche annata non proprio eslatante, e aver fatto una campagna acquisti per l’Europa di tutto rispetto (6 novità nella squadra titolare rispetto al campionato) che ha portato a questo risultato storico.
Nessuno sa proprio cosa dire se non che sono stati eccezionali!
Dulcis in fundo, vi lascio l’elenco dei vincitori che entrano nella storia del calcio sammarinese: Pizzolato, Bologna, Ghetti, Filippi, Andreini, Succi, Tamagnini, Acquarelli, Pasolini, Teodorani, Vassallo, i subentrati Caforio, Magnani, Matteoni, Gasperoni e Pracucci, decisivi all’andata, e infine Della Valle e Aruta (si, proprio quell’Aruta, il Re Leone del Cervia 2004-2005 di Ciccio Graziani), con Cecchetti a dirigere l’orchestra.
Alla prossima,
[D]